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L’emission trading si estende anche alle compagnie aeree

L’emission trading si estende anche alle compagnie aeree

Dal 1 gennaio 2012 la direttiva 2008/101/CE in materia di scambio delle quote di emissioni dei gas ad effetto serra, c.d. Emission Trading Scheme (ETS) – già attiva per le acciaierie, le miniere e le cartiere – si applica anche per le attività di trasporto aereo.
Il programma europeo prevede entro il 2012 la riduzione del 21% delle emissioni di CO2 sul continente europeo.
Nello specifico tutte le compagnie aeree sia europee che extraeuropee dovranno pagare le emissioni di gas serra causate dai velivoli che atterrano nei 27 paesi dell’Unione Europea qualora non riescano a compensarle del 15% entro il termine previsto.
Il sistema prevede l’assegnazione alle compagnie di quote che possono essere vendute e/o acquistate tra di loro: in caso di mancata compensazione, ad esempio, la compagnia più virtuosa potrà cedere le proprie quote in eccesso alla compagnia meno virtuosa la quale eviterà l’rrorazione delle sazioni previste dalla direttiva.
Si osserva che, nonostante, il comparto aereo rappresenti solo il 3% del totale delle emissioni di carbonio in atmosfera, la percentuale è destinata ad aumentare nel corso dei prossimi anni e che le compagnie aeree americane sono responsabili del 50% della CO2 emessa dai voli commerciali in tutto il mondo.

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