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Art. 2345 — Prestazioni accessorie

Art. 2345 — Prestazioni accessorie

Oltre l’obbligo dei conferimenti, l’atto costitutivo può stabilire l’obbligo dei soci di eseguire prestazioni accessorie [ 2519 ] non consistenti in danaro, determinandone il contenuto, la durata, le modalità e il compenso, e stabilendo particolari sanzioni per il caso di inadempimento. Nella determinazione del compenso devono essere osservate le norme applicabili ai rapporti aventi per oggetto le stesse prestazioni.

Le azioni alle quali è connesso l’obbligo delle prestazioni anzidette devono essere nominative e non sono trasferibili senza il consenso degli amministratori.

Se non è diversamente disposto dall’atto costitutivo, gli obblighi previsti in questo articolo non possono essere modificati senza il consenso di tutti i soci.

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

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Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
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Massime correlate

Cass. civ. n. 11555/2008

In tema di società cooperativa, in difetto di una clausola statutaria che attribuisca detto potere o comunque preveda la possibilità di chiedere contributi finanziari per l’espletamento dell’attività della cooperativa e per il perseguimento dello scopo sociale non spetta né al consiglio di amministrazione, né all’assemblea, il potere di imporre al socio un versamento in denaro ulteriore rispetto, non solo all’iniziale conferimento, ma anche al piano finanziario, che ha previsto l’importo delle spese che ciascun socio è tenuto ad erogare per il raggiungimento del fine sociale.

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Cass. civ. n. 14523/2000

Le prestazioni a carattere accessorio e non consistenti in conferimenti in danaro che, a norma dell’art. 2345 c.c., l’atto costitutivo può porre a carico dei soci di società per azioni, costituiscono adempimento di obbligazioni sociali e non di obbligazioni inerenti ad un rapporto contrattuale diverso e distinto da quello sociale, ancorché ad esso collegato; ne consegue che, in caso di inadempimento, vanno irrogate a norma del citato art. 2345, le sanzioni stabilite, per questa inosservanza, dall’atto costitutivo, dovendo perciò escludere che l’assemblea dei soci possa irrogare all’inadempiente una sanzione diversa da quella prevista.

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Cass. civ. n. 2557/1997

Le prestazioni espletate dal socio di una cooperativa di lavoro, che non sono riconducibili ad un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato, sicché non trova applicazione la disciplina delle mansioni dettate dall’art. 2103 c.c., non possono neppure considerarsi accessorie ai sensi dell’art. 2345 c.c., dettato per le società per azioni ed applicabile alle cooperative ai sensi dell’art. 2516 c.c., nei limiti della compatibilità con la disciplina speciale prevista per queste ultime, in quanto sono essenziali ed obbligatorie; conseguentemente non occorre il consenso, di tutti i soci per la modifica delle mansioni assegnate al socio.

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