Art. 558 – Codice di procedura civile – Limitazione dell’espropriazione
Se un creditore ipotecario estende il pignoramento a immobili non ipotecati a suo favore, il giudice dell'esecuzione può applicare il disposto dell'articolo 496, oppure può sospenderne la vendita fino al compimento di quella relativa agli immobili ipotecati.
Le parole ricomprese fra parentesi quadre sono state abrogate.
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Massime correlate
Cass. civ. n. 8103/2007
Ai fini dell'individuazione del mezzo di impugnazione avverso la decisione pronunciata in sede di contestazione inerente al procedimento esecutivo, assume rilievo decisivo la qualificazione, espressa o implicita, data dal giudice del merito al rapporto controverso, con la conseguenza che è esperibile l'appello ove l'azione sia stata qualificata come opposizione all'esecuzione, indipendentemente dalla esattezza dell'inquadramento effettuato. (Fattispecie relativa ad opposizione proposta avverso l'eccesso dell'esecutante nell'impiego dei mezzi di espropriazione). (Dichiara inammissibile, Trib. Andria, 8 aprile 2004).
Cass. civ. n. 1488/1967
L'art. 558 c.p.c. costituisce una limitazione del potere conferito al giudice dell'esecuzione con l'art. 496 c.p.c., in quanto, disponendo che il giudice dell'esecuzione può applicare il disposto del detto art. 496 nell'ipotesi in cui il creditore ipotecario estenda il pignoramento a immobili non ipotecati a suo favore, esclude che il giudice dell'esecuzione abbia lo stesso potere nell'ipotesi in cui il creditore limiti, invece, il pignoramento ai soli beni ipotecati.