14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8737 del 21 febbraio 2003
Testo massima n. 1
Il provvedimento del presidente della corte d’assise che, a chiusura avvenuta del dibattimento, dispone la presenza, nella camera di consiglio preordinata alla deliberazione della sentenza conclusiva del giudizio, anche dei giudici supplenti, per l’eventualità di una sostituzione di quelli effettivi in caso di impedimento di questi ultimi, è illegittimo, ma non determina la nullità della sentenza per violazione delle disposizioni concernenti il numero dei giudici necessario a costituire i collegi, qualora in concreto non si sia verificata l’esigenza di provvedere ad alcuna sostituzione e i giudici supplenti non abbiano preso comunque parte attiva alla decisione.
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Testo massima n. 2
La violazione del segreto della camera di consiglio conseguente alla partecipazione ad essa di persone illegittimamente ammesse ad assistervi costituisce vizio che, pur rilevante agli effetti della responsabilità personale del magistrato ai sensi dell’art. 124 c.p.p., non è specificamente sanzionato da nullità e quindi, in forza del principio di tassatività di cui all’art. 177 stesso codice, non influisce sulla validità della pronuncia giudiziale, né può essere ricondotto a una questione di capacità del giudice, sotto il profilo del dubbio sulla sua indipendenza, in quanto non esiste nell’ordinamento un nesso imprescindibile tra indipendenza del giudice e segretezza. [ Fattispecie relativa alla partecipazione alla camera di consiglio dei giudici popolari supplenti di corte d’assise ].
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