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Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1553 del 10 maggio 1997

Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1553 del 10 maggio 1997

Testo massima n. 1

L’effettuazione di lavori nell’abitazione di residenza non equivale ad impossibilità di prendere cognizione della notifica del decreto penale, sicché non è concepibile la restituzione nel termine, di cui all’art. 175 c.p.p., per proporre opposizione avverso il decreto medesimo. [ La S.C. ha osservato che l’eventuale restituzione, che ripristina il potere in capo al soggetto che l’ha perso, è — nella disciplina codicistica — rigorosamente correlata all’evenienza in cui l’osservanza del termine sia attribuibile a «caso fortuito o forza maggiore» intesi quali cause non imputabili al decaduto, né basta una difficoltà più o meno elevata di prendere cognizione della corrispondenza, facendo riferimento l’ipotesi legale ad un atto impossibile e richiedendo coerentemente un’ignoranza incolpevole [ art. 175 comma 2 c.p.p. ] che non ricorre nella specie ].

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