Cass. pen. n. 4496 del 2 febbraio 2012
Testo massima n. 1
La Corte d'Appello, investita in sede di conversione del ricorso, non deve limitarsi a effettuare il solo "iudicium rescindens", come avviene nel giudizio di legittimità, ma deve estendere la sua cognizione anche al riesame del merito e, quindi, al "iudicium rescissorium", applicandosi le regole tipiche che governano i poteri cognitivi del giudizio di appello. (Nella specie, in adesione al principio, la S.C. ha affermato che la Corte d'Appello avrebbe dovuto adempiere all'obbligo di motivazione nel merito non soddisfatto dal giudice di primo grado).