Cass. pen. n. 2337 del 24 febbraio 1994

Testo massima n. 1


Nella condotta del dirigente di una banca che, travalicando i suoi poteri, ha messo a disposizione del cliente somme di denaro, delle quali aveva la disponibilità, accreditando sul conto dello stesso o pagando direttamente un numero rilevantissimo di assegni privi di provvista, appaiono configurabili tutti i requisiti dell'appropriazione indebita: il possesso da parte del dirigente, incontestabile dato che egli ha potuto disporre concretamente del denaro; l'abuso dei suoi poteri; l'esercizio di un potere di dominio dal quale è derivata la cessione del danaro (l'interversione del possesso può ben essere realizzata mediante la cessione del bene ad un terzo).

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