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Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21889 del 8 giugno 2010

Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21889 del 8 giugno 2010

Testo massima n. 1

Il “dies a quo” del termine di proposizione della querela per reati commessi in danno di una società per azioni si individua nel momento in cui il consigliere delegato o l’amministratore unico, a cui spetta il potere di querela, sono in grado di impartire le disposizioni per la concreta individuazione del querelando e non il diverso e antecedente momento nel quale l’informazione del fatto sia pervenuta a ramificazioni periferiche della società.

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