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Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5789 del 18 maggio 1995

Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5789 del 18 maggio 1995

Testo massima n. 1

Non esorbita dai limiti del diritto di difesa l’imputato che, in sede di interrogatorio definisca, sia pure per implicito, falso un atto di polizia giudiziaria solo per quanto attiene alla veridicità della denuncia a suo carico in esso contenuta. Egli pertanto non è punibile a titolo di calunnia in danno dell’autore di detto atto di polizia giudiziaria, stante la presenza di una causa di esclusione della pena in forza del legittimo esercizio di difesa, purché questo si esplichi quale unico e necessario mezzo di confutazione dell’imputazione, secondo un rigoroso rapporto di connessione funzionale tra l’accusa [ implicita od esplicita ] formulata dall’imputato e l’oggetto della contestazione nei suoi confronti.

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