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Cassazione civile Sez. II sentenza n. 11318 del 10 maggio 2018

Cassazione civile Sez. II sentenza n. 11318 del 10 maggio 2018

Testo massima n. 1

Colui che eccepisca la non integrità del contraddittorio ha l’onere, qualora questa non possa essere rilevata direttamente dagli atti o in base alle prospettazioni delle parti, non solo di indicare i soggetti che rivestono la qualità di litisconsorti necessari asseritamene pretermessi, ma anche di provare i presupposti di fatto e di diritto dell’invocata integrazione e, quindi, i titoli in forza dei quali essi assumono tale qualità. Ne consegue che chi deduca la mancata “vocatio in jus” di uno degli eredi del “de cuius” è tenuto a dimostrare l’avvenuta accettazione di eredità ad opera dello stesso.

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