Cass. pen. n. 22642 del 9 maggio 2017

Testo massima n. 1


In tema di riparazione per l'ingiusta detenzione, il giudice di merito, per valutare se chi l'ha patita vi abbia dato o concorso a darvi causa con dolo o colpa grave, deve apprezzare, in modo autonomo e completo, tutti gli elementi probatori disponibili, con particolare riferimento alla sussistenza di condotte che rivelino eclatante o macroscopica negligenza, imprudenza o violazione di leggi o regolamenti, fornendo del convincimento conseguito motivazione, che, se adeguata e congrua, è incensurabile in sede di legittimità. (In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto immune da censure la decisione che aveva ritenuto gravemente colposa la condotta dell'indagato volta a concordare versioni dei fatti con persone che dovevano essere sentite dagli inquirenti).

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