Cass. civ. n. 24558 del 2 dicembre 2015

Testo massima n. 1


L'accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato non estende i suoi effetti e non è vincolante rispetto ai terzi ma, quale affermazione obiettiva di verità, è ugualmente idoneo a spiegare efficacia riflessa anche nei confronti di soggetti estranei al rapporto processuale, sempreché il terzo non sia titolare di un rapporto autonomo ed indipendente rispetto a quello in ordine al quale il giudicato interviene, non essendo ammissibile, in tale evenienza, che egli, salvo diversa ed espressa indicazione normativa, ne possa ricevere pregiudizio giuridico o possa avvalersene a fondamento della sua pretesa. (Nella specie, la S.C. ha escluso che una società in accomandita semplice potesse beneficiare del giudicato concernente la qualificazione di una clausola compromissoria intervenuto nei confronti del socio accomandatario in un giudizio cui la medesima società non aveva partecipato).

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