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Il Movimento Forense con Twitter a difesa degli avvocati

Il Movimento Forense con Twitter a difesa degli avvocati

Clamoroso successo dell’iniziativa nazionale del Movimento Forense (sostenuta da AIGAROMA, MGA e UNAEP): la Commissione Giustizia del Senato convoca il Ministro della Giustizia per chiarire le ragioni dell’indebita esclusione degli Avvocati dal Tavolo di Riforma del Processo Civile.

COMUNICATO STAMPA

Oggi 11 aprile, mentre presso il Ministero della Giustizia era in programma il secondo incontro del Tavolo permanente “Doing business: profili regolatori per la semplificazione del processo di cognizione e delle procedure esecutive”, allo scopo di mettere a punto una riforma del processo civile, si è svolta la manifestazione digitale degli Avvocati, inspiegabilmente non invitati dal Governo a partecipare al progetto di Riforma.
“La protesta è nata spontaneamente dal dibattito su Twitter” dichiara l’avv. Massimiliano Cesali, Presidente del Movimento Forense, “ed è stata sostenuta da diverse Associazioni: Movimento Forense, AIGAROMA, MGA, UNAEP”. Centinaia di Avvocati hanno invitato e-mail al Ministero della Giustizia con oggetto: “RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE – IO NON SONO STATO INVITATO”.

L’iniziativa è stata sostenuta anche dal Sen. Li Gotti, che questa mattina ha chiesto ed ottenuto in Commissione Giustizia la convocazione urgente del Ministro Severino per riferire sulla esclusione degli Avvocati dal tavolo della riforma. Il Ministro è stato convocato per martedì 17 aprile proprio per riferire su questa anomalia. “Non è per nulla giustificabile la esclusione di avvocati e magistrati, in una sede ove si studia come riformare la procedura civile in materia di esecuzioni mobiliari e immobiliari. Non è comprensibile che temi riguardanti la giustizia – ha dichiarato il Sen. Li Gotti – vengano affrontati dalle banche e dalle assicurazioni”.

“E’ un meraviglioso successo di democrazia” aggiunge l’Avv. Cesali “quanto avvenuto tramite Twitter. Nonostante la forte crisi di rappresentanza, gli Avvocati in 4 giorni sono riusciti a farsi sentire dalla politica, denunciando una vera e propria aberrazione e bloccando un disegno di legge concepito dai soliti centri di potere e non dagli avvocati. Questa è la dimostrazione che con la determinazione e l’unione l’avvocatura potrà riconquistare quel ruolo sociale che compete. Ora non molliamo continuiamo ad inviare email al Ministero fino a Martedì 17.”.

Invece sono rimaste defilate, accodandosi solo all’ultimo, le istituzioni forensi, CNF (Consiglio Nazionale Forense), OUA (organismo Unitario dell’Avvocatura) e, a livello territoriale, l’Ordine di Roma sollecitate proprio dal Movimento Forense a prendere una posizione decisa in merito.

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