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Art. 483 — Sottoscrizione e trascrizione del verbale

Art. 483 — Sottoscrizione e trascrizione del verbale

1. Subito dopo la conclusione dell’udienza o la chiusura del dibattimento, il verbale, sottoscritto alla fine di ogni foglio dal pubblico ufficiale che lo ha redatto, è presentato al presidente per l’apposizione del visto .

2. Salvo quanto previsto dall’articolo 528, i nastri impressi con i caratteri della stenotipia sono trascritti in caratteri comuni non oltre tre giorni dalla loro formazione.

3. I verbali e le trascrizioni sono acclusi al fascicolo per il dibattimento [ 431 ].

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

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Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
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Massime correlate

Cass. pen. n. 7785/1996

Il verbale di udienza fa piena prova fino a querela di falso, in quanto il nuovo codice di procedura penale, pur non prevedendo più l’istituto dell’incidente di falso, non ha innovato riguardo al regime di efficacia dell’atto pubblico qual è sancito dalla norma generale dell’art. 2700 c.c. Infatti il cosiddetto incidente di falso non aveva alcuna delle caratteristiche dell’impugnazione penale, risolvendosi in una denuncia di falso, la quale, anche sotto il vigore del nuovo codice penale, è ammissibile, mentre l’art. 139, quarto comma, c.p.p. presuppone la piena efficacia probatoria del verbale, fondata sulla disciplina generale dell’art. 2700 c.c., secondo quanto risulta dalla relazione al codice di rito [pagina 51] ed anche dal particolare controllo derivante dall’apposizione del visto ex art. 483, primo comma, c.p.p. [Fattispecie relativa a semplice «correzione» non udita dalla ricorrente e dal suo difensore, di un verbale dibattimentale].

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Cass. pen. n. 1470/1992

L’art. 483 c.p.p. 1988 non considera come causa di nullità del verbale di dibattimento l’omissione della sottoscrizione da parte del giudice, ma anzi prevede solo l’apposizione da parte di questi di un semplice «visto» meramente certificativo di una esercitata funzione di controllo. [La Cassazione ha precisato che essendo il verbale atto del pubblico ufficiale che lo ha redatto — il quale attraverso la sottoscrizione attribuisce ad esso autenticità e pubblica fede — solo la mancanza di sottoscrizione da parte di costui può produrre nullità].

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