Art. 650 – Codice penale – Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità
Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene , è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [337, 338, 389, 509] , con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 206.
Le parole ricomprese fra parentesi quadre sono state abrogate.
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale nei casi di discordanza rispetto al presente.
Massime correlate
Cass. civ. n. 48093/2023
L'inosservanza dell'ordinanza sindacale che ingiunge l'esecuzione di lavori di messa in sicurezza di un edificio integra la contravvenzione di cui all'art. 677, comma terzo, cod. pen. nel solo caso in cui da tale condotta derivi un concreto pericolo per le persone, configurandosi, in difetto, l'illecito amministrativo di cui all'art. 677, comma primo, cod. pen., che, per il principio di specialità, non concorre con la contravvenzione di cui all'art. 650 cod. pen.
Cass. civ. n. 2885/2022
Integra il reato previsto dall'art. 650 cod. pen. la condotta del genitore che non ottemperi al provvedimento di sospensione del proprio figlio dalla frequenza scolastica, adottato dal competente dirigente per ragioni di salute pubblica, a seguito della mancata presentazione della documentazione vaccinale prescritta dalla legge.
Cass. civ. n. 40185/2022
Non integra la contravvenzione di cui all'art. 650 cod. pen. l'inosservanza del regolamento interno di istituto penitenziario, attesa la natura generale dei precetti in esso contenuti, i cui destinatari non sono determinabili "a priori".
Cass. civ. n. 9890/2021
Non risponde del reato di cui all'art. 650 cod. pen. lo straniero che non ottemperi all'invito a presentarsi presso l'Ufficio immigrazione della Questura ai fini dell'espulsione dal territorio nazionale in quanto l'ordine di allontanamento del Questore ed il relativo procedimento descritto dall'art. 14 d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 non possono essere surrogati da altri atti.
Cass. civ. n. 6350/2019
Non integra la contravvenzione prevista dall'art. 650 cod. pen. di inosservanza di provvedimenti dell'autorità dati per ragioni di giustizia la condotta di inottemperanza ad ordini che si risolvano nell'imposizione di comportamenti finalizzati a risultati che la stessa autorità può conseguire direttamente, anche senza la cooperazione dell'interessato. (Fattispecie in cui l'imputato non aveva ottemperato alla convocazione "per motivi di giustizia" presso il comando della Capitaneria di Porto al fine di procedere alla verifica delle generalità fornite in occasione di un controllo).
Cass. civ. n. 20417/2018
L'inosservanza di provvedimenti dell'autorità integra la contravvenzione prevista dall'art. 650 cod. pen. solo ove si tratti di provvedimenti contingibili ed urgenti, adottati in relazione a situazioni non prefigurate da alcuna specifica ipotesi normativa, restando estranea alla sfera di applicazione di tale norma l'inottemperanza ad ordinanze volte a dare applicazione a leggi o regolamenti, posto che l'omissione, in tal caso, viene sanzionata in via amministrativa da specifiche norme del settore. (Nella specie, la Corte ha ritenuto non configurabile il reato in relazione all'inottemperanza all'ordinanza di sospensione di un'attività commerciale di ristorazione emessa dall'ASL, ritenendo applicabile la sanzione amministrativa prevista dall'art. 6, comma 5, D.L.vo 6 novembre 2007, n. 193, attuativo della direttiva 2004/41/CE in tema di controlli in materia di sicurezza alimentare ed applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore).
Cass. civ. n. 51766/2013
Non integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 650 cod. pen. l'inottemperanza della persona sottoposta alle indagini all'invito a presentarsi per rendere l'interrogatorio dinanzi alla polizia giudiziaria, cui è possibile porre rimedio mediante l'accompagnamento coattivo.
Cass. civ. n. 1366/2012
Integra il reato previsto dall'art. 9, comma secondo, L. 27 dicembre 1956 n. 1423, la violazione, da parte della persona sottoposta a sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, della prescrizione di portare con sé la carta precettiva consegnatagli all'atto della sua sottoposizione alla misura di prevenzione personale.
Cass. civ. n. 17920/2010
Non integra la contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. chi non ottemperi ad una convocazione di polizia finalizzata alla più agevole notifica di un provvedimento inibitorio di prevenzione adottato nei suoi confronti dal Questore.
Cass. civ. n. 39830/2010
In tema di reato di cui all'art. 650 c.p., l'ordinanza contingibile ed urgente che il sindaco può emanare, ai sensi dell'art. 50 D.L.vo n. 267 del 2000, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica o a tutela dell'ambiente, a carattere esclusivamente locale, deve avere come requisito di legittimità formale una motivazione che dia conto della sussistenza concreta dei presupposti previsti dalla legge (necessità di immediata e tempestiva tutela di interessi pubblici, come la salute o l'ambiente, che in ragione della situazione di emergenza non potrebbero essere protetti in modo adeguato, ricorrendo alla via ordinaria).
Cass. civ. n. 31580/2009
L'inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'Autorità, di compiere una determinata attività entro un prefissato termine integra reato istantaneo e si realizza nel momento stesso della scadenza del termine di adempimento, senza che l'ordine sia osservato; ne consegue che da tale momento decorre il termine di prescrizione del reato e che dell'eventuale, successivo protrarsi della condotta illecita il giudice può tenere conto soltanto se oggetto di un'ulteriore contestazione ad opera del P.M., a norma dell'art. 516 c.p.p.
Cass. civ. n. 46637/2009
Ai fini della sussistenza del reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, è necessario che il provvedimento stesso sia stato previamente reso noto al soggetto inottemperante e la relativa prova grava sull'accusa. (Fattispecie nella quale la Corte ha ritenuto raggiunta la prova di tale conoscenza nella notifica di ordine di convocazione al coniuge dell'interessato).
Cass. civ. n. 12679/2008
L'inosservanza del provvedimento dell'autorità con cui si intima a comproprietari «pro indiviso» di un fabbricato l'eliminazione della situazione di pericolo in cui questo versa è configurabile nei confronti di ciascuno dei destinatari, e quindi anche nei confronti di chi abbia adempiuto parzialmente, non rilevando, per la parte residua, l'inottemperanza degli altri titolari, non essendo frazionabile l'obbligo, che riguarda l'intera proprietà, salvo rivalsa, per chi l'abbia adempiuto per l'intero, verso gli altri.
Cass. civ. n. 237/2008
Ai fini della configurabilità della contravvenzione di inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità è necessario che il provvedimento sia stato emesso esclusivamente, per le ragioni indicate nell'art. 650 c.p., nell'interesse della collettività; pertanto non sussiste detta contravvenzione in caso di inosservanza di provvedimento adottato nell'interesse di privati cittadini. (Fattispecie concernente l'inosservanza dell'ordinanza sindacale che ingiungeva ai proprietari di un appartamento di eliminare le cause delle infiltrazioni d'acqua nell'appartamento sottostante).
Cass. civ. n. 39132/2008
I dirigenti amministrativi degli enti locali sono competenti anche all'emissione di ordinanze contingibili e urgenti in materia sanitaria, disciplinata dall'art. 50, comma quinto, D.L.vo 18 agosto 2000 n. 267 (testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali ) e quindi non di pertinenza esclusiva del sindaco. Ne consegue che integra il reato di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità l'inottemperanza del proprietario di un bene immobile all'ordine del dirigente dell'ufficio tecnico di un Comune di allacciare tale bene alla rete fognaria.
Cass. civ. n. 15881/2007
È punibile ai sensi dell'art. 650 c.p. l'inosservanza dell'ordinanza contingibile ed urgente che il sindaco ha il potere-dovere di emanare, a livello locale, e ai sensi dell'art. 50 D.L.vo n. 267 del 2000 in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, sempre che nella motivazione dia conto della sussistenza concreta dei presupposti previsti dalla legge (necessità di immediata e tempestiva tutela di interessi pubblici, come la salute o l'ambiente, che in ragione della situazione di emergenza non potrebbero essere protetti in modo adeguato, ricorrendo alla via ordinaria). (Nel caso di specie si trattava di un'ordinanza sindacale con la quale era stato imposto, per ragioni di igiene pubblica, ai titolari di un impianto di depurazione di procedere, entro e non oltre le 48 ore, alla messa in sicurezza, alla bonifica ed al ripristino ambientale di acque fluviali, inquinate da fanghi maleodoranti per il cattivo funzionamento di detto impianto).
Cass. civ. n. 7893/2007
L'inosservanza di ordinanze sindacali integra la contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. solo ove si tratti di provvedimenti contingibili ed urgenti, adottati in relazione a situazioni non prefigurate da alcuna specifica ipotesi normativa, mentre resta estranea alla sfera di applicazione di tale norma incriminatrice l'inottemperanza a ordinanze sindacali, ancorché concernenti la materia dell'igiene pubblica, volte a dare applicazione a leggi o regolamenti, in quanto l'omissione è in tal caso punita con la sanzione amministrativa dall'art. 7 bis del T.U. sull'ordinamento degli enti locali. (Nel caso di specie, la S.C. ha ritenuto non configurabile il reato, perché l'ordinanza sindacale non era stata emessa per motivi contingibili urgenti, in quanto era stata imposta la chiusura di un esercizio di ristorazione per la mancanza dell'autorizzazione sanitaria).
Cass. civ. n. 9844/2007
Non integra l'ipotesi di reato di cui all'art. 650 c.p. la condotta di colui che esegue immediatamente la prestazione finale senza eseguire la prescrizione strumentale intermedia imposta dall'autorità amministrativa. (Fattispecie in cui l'ordine prevedeva che prima si verificasse se la canna fumaria conteneva fibre di amianto e solo in caso positivo la si sostituisse, mentre il destinatario aveva provveduto direttamente alla sostituzione).
Cass. civ. n. 1408/2006
Non è penalmente rilevante, ai sensi dell'art. 650 c.p. richiamato dall'art. 17 ter R.D. n. 773 del 1931 e succ. modif. — Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza —, la violazione dell'ordinanza sindacale di sospensione di un'attività commerciale, perché detta attività è estranea alla previsione del menzionato art. 17 ter che, nel prevedere la cessazione ovvero la sospensione dell'attività condotta in difetto di autorizzazione, ha riguardo soltanto alle attività di possibile turbamento per l'ordine pubblico, la sicurezza e l'incolumità dei cittadini, per le quali le norme dell'indicato Testo unico prescrivono la necessità della preventiva autorizzazione di polizia.
Cass. civ. n. 30772/2006
L'inottemperanza della persona sottoposta alle indagini all'invito a presentarsi alla polizia giudiziaria, delegata all'interrogatorio dal pubblico ministero, che è sanzionata attraverso la possibilità di disporre l'accompagnamento forzato, non integra la sussidiaria contravvenzione di cui all'art. 650 c.p., che opera solo quando la violazione dell'obbligo, imposto da un ordine autorizzato da una disposizione di legge o di regolamento, ovvero da un legittimo provvedimento dell'autorità, non trovi nell'ordinamento altra specifica sanzione la quale, pur costituendo la reazione apprestata dall'ordinamento giuridico ad un comportamento inosservante, non deve necessariamente rivestire il carattere dell'obbligatorietà, nè quello penale, potendo anche avere natura amministrativa o processuale.
Cass. civ. n. 40316/2006
Integra l'ipotesi di reato prevista dall'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità) l'inottemperanza all'ordinanza sindacale di abbattimento di capi di bestiame affetti da brucellosi, trattandosi di ordinanza contingibile e urgente, dettata da ragioni igienico-sanitarie, che conserva un'autonoma connotazione di provvedimento di polizia.
Cass. civ. n. 13377/2005
Integra gli estremi della contravvenzione di cui all'art. 650 c.p. l'inosservanza dell'ordinanza del sindaco che, per ragioni di igiene, sospenda, nei confronti del gestore di una macelleria, l'autorizzazione sanitaria all'esercizio di un laboratorio interno di produzione di salsicce e ventricina di carne suina per mancanza dei requisiti di cui all'art. 28 del D.L.vo 26 marzo 1980 n.327, in quanto l'obbligo di munirsi di autorizzazione sanitaria, essendo diretto ad assicurare un livello minimo di idoneità e di igiene degli alimenti a fini di salvaguardia della salute collettiva, ricade su chiunque eserciti un'attività di produzione, lavorazione o confezionamento di sostanze alimentari che non si esaurisca nell'ambito dell'autoconsumo e si diriga, invece, immediatamente o mediatamente ad un mercato esterno.
Cass. civ. n. 43398/2005
In tema di inosservanza di provvedimento dell'autorità, la disposizione di cui all'art. 650 c.p. è norma di natura sussidiaria, che trova applicazione solo quando l'inosservanza del provvedimento dell'autorità non sia sanzionata da alcuna norma, penale o processuale o amministrativa. Ne consegue che la violazione del divieto di dimorare in un determinato Comune, imposto quale misura coercitiva ai sensi dell'art. 283 c.p.p., e sanzionato dall'art. 276 stesso codice con la possibile applicazione di una misura più grave, non costituisce il reato previsto e punito dal citato art. 650 c.p.
Cass. civ. n. 4663/2005
L'inosservanza dell'obbligo di soggiorno da parte del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale configura la violazione dell'art.9 della Legge n. 1423 del 1956 e non il reato di cui all'art. 650 del c.p.. (Nella fattispecie la Corte, annullando la sentenza del Tribunale che, sull'erroneo presupposto giuridico dell'imputazione per il reato di cui al citato art. 650 c.p., aveva ammesso l'imputato al beneficio dell'oblazione, ha altresì escluso che l'avere il P.M. di udienza prestato il proprio consenso all'oblazione stessa impedisse il ricorso del P.G. contro la sentenza per la violazione di legge accertata).
Cass. civ. n. 35576/2004
L'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità (art. 650 c.p.), presuppone una verifica, da parte del giudice, della legalità sostanziale e formale del provvedimento «legalmente dato», che comprende anche l'esame di efficacia del provvedimento non osservato dal suo destinatario (nella specie la Corte ha rilevato, direttamente, icto oculi, l'inefficacia di una ordinanza contingibile ed urgente, con riferimento ad uno scalda acqua a gas male installato, emanata dal Sindaco del Comune di Milano sei anni prima, perché il carattere dell'urgenza — proprio di quel tipo di ordinanza — comporta, per definizione, una sua efficacia limitata nel tempo).
Cass. civ. n. 11367/2004
In tema di violazione dei precetti contenuti in un'ordinanza sindacale, l'ipotesi contravvenzionale di cui all'art. 650 c.p. è configurabile soltanto quando si tratti di provvedimenti contingibili ed urgenti, adottati in relazione a situazioni non prefigurate da alcuna specifica ipotesi normativa, mentre restano estranee alla sfera di applicazione di tale norma incriminatrice le inosservanze di provvedimenti del sindaco diretti a dare esecuzione a leggi e regolamenti, posto che, in tale caso, la condotta è direttamente repressa con sanzione amministrativa dall'art. 106 del R.D. 3 marzo 1934 n. 383 e, attualmente, dall'art. 7 bis del T.U. sull'ordinamento degli enti locali, come mod. dalla legge 16 gennaio 2003 n. 3, che puniscono la violazione dei precetti contenuti nei provvedimenti predetti. Ne consegue che non integra gli estremi del reato di cui all'art. 650 c.p. la inosservanza dell'ordinanza sindacale, con la quale, per ragioni igienico-sanitarie, sia stato fatto divieto ad un soggetto, titolare di un'azienda di allevamento bestiame, di scaricare liquami nei corsi d'acqua del territorio comunale.
Cass. civ. n. 15066/2004
In tema di smaltimento di rifiuti, poiché il Presidente della Provincia è il solo organo preposto a disporre il divieto di inizio o di prosecuzione delle operazioni di recupero dei rifiuti stessi, qualora il relativo provvedimento sia emesso, in assenza di una specifica delega o di specifiche modalità stabilite dallo statuto o dai regolamenti dell'ente, da un dirigente del settore ecologia di quest'ultimo, la sua inosservanza non configura il reato previsto dall'art. 650 c.p.
Cass. civ. n. 28584/2004
In tema di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, poiché il potere del giudice ordinario di verifica incidentale della legittimità dell'atto amministrativo si estende a tutti i profili attinenti alla competenza, all'osservanza della legge e all'eccesso o sviamento di potere, allorché venga in rilievo una prestazione personale o patrimoniale imposta al privato con il provvedimento amministrativo a titolo di riparazione di una condotta lesiva della sicurezza pubblica, ai fini della configurabilità del reato, è necessario l'accertamento dell'esistenza dei presupposti dell'obbligo intimato, sia sotto l'aspetto del coinvolgimento o interesse dell'intimato nel fatto lesivo, sia sotto quello della sussistenza, in capo a lui, della giuridica facoltà di prestare l'attività imposta. (Fattispecie relativa all'inosservanza di un provvedimento sindacale con cui si ordinava al coltivatore diretto di un fondo, che non era stato provato fosse autore di una deviazione di acque, il ripristino dello stato dei luoghi al fine di tutela della pubblica incolumità, sul presupposto, peraltro rimasto anch'esso non dimostrato, di una sua «rappresentanza dei proprietari»).
Cass. civ. n. 35576/2004
Un'ordinanza contingibile e urgente a suo tempo emanata dal sindaco ai sensi dell'art. 38 della legge n. 142 del 1990 non può più considerarsi operativa e dar luogo, quindi, in caso di perdurante inosservanza, alla configurabilità del reato di cui all'art. 650 c.p. quando, a cagione del notevole lasso di tempo trascorso dalla sua emanazione, la situazione di urgenza debba ritenersi necessariamente venuta meno, ferma restando la possibilità che la condotta anzidetta, se ed in quanto costituente, comunque, violazione di specifici obblighi, risulti sanzionabile in via amministrativa ai sensi, attualmente, dell'art. 7 bis del T.U. sull'ordinamento degli enti locali emanato con D.L.vo n. 267 de 2000 e, in precedenza, dell'art. 106 del R.D. n. 383 del 1934. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte ha escluso la configurabilità del reato in un caso in cui, a distanza di circa sei anni, era stata accertata la perdurante inottemperanza ad un'ordinanza con la quale il sindaco aveva ingiunto al destinatario la immediata cessazione dell'utilizzo di uno scaldabagno a gas, considerato pericoloso a cagione dell'insufficiente tiraggio della canna fumaria e della scarsa areazione del locale in cui l'apparecchio era posto).
Cass. civ. n. 383/2004
Anche dopo la depenalizzazione — ad opera dell'art. 1 del D.L.vo n. 480 del 1994 — del reato di inottemperanza all'invito a presentarsi all'autorità di pubblica sicurezza previsto dall'art. 15 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931 n. 773, la condotta in esso descritta, qualora l'invito sia stato dato per motivi di sicurezza pubblica, costituisce illecito penale, dovendo inquadrarsi nella contravvenzione di cui all'art. 650 c.p., in forza della clausola di riserva («salvo che il fatto costituisca reato») contenuta nella nuova formulazione del citato art. 15, che ne esclude l'applicabilità, in deroga al generale principio di specialità fissato dall'art. 9 della legge n. 689 del 1981. (Fattispecie relativa ad invito, legalmente dato da autorità di pubblica sicurezza a un condannato, di presentarsi ad essa per ragioni attinenti all'esecuzione della libertà controllata).
Cass. civ. n. 3969/2004
L'inottemperanza all'ordine dato da un agente della polizia municipale di rimuovere l'autovettura parcheggiata che intralcia la circolazione stradale, determinando una situazione di pericolo, configura la contravvenzione di cui all'art. 650 c.p.