Cass. civ. n. 4836 del 3 maggio 1991
Testo massima n. 1
Ai fini dell'esercizio dell'azione di rivendicazione (art. 948 c.c.), non è necessario che l'attore sia stato spossessato del bene senza o contro la sua volontà. Di conseguenza, la circostanza che egli abbia trasferito volontariamente il possesso del bene in attuazione di un'obbligazione contrattualmente assunta non gli preclude — ove deduca che eventi giuridici successivi hanno determinato il venir meno del diritto dell'accipiens al possesso e l'insorgenza del proprio diritto, quale proprie¬tario, a riottenerlo — l'agire in rivendica, invece che con l'azione personale di restituzione.