Cass. pen. n. 7597 del 30 giugno 1988
Testo massima n. 1
Il concetto di evasione non postula necessariamente la fuga o l'allontanamento definitivo, essendo sufficiente ad integrarlo anche la sottrazione temporanea del detenuto allo stato di costrizione personale cui è sottoposto. (Nella specie l'imputato in quanto era comandante degli agenti di custodia, aveva fatto uscire più volte dalla prigione un detenuto accompagnandolo con la sua auto, per questo era stato condannato tra l'altro, in concorso, del reato di procurata evasione).