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Articolo 281 quinquies Codice di procedura civile — Decisione a seguito di trattazione scritta o mista

Articolo 281 quinquies Codice di procedura civile — Decisione a seguito di trattazione scritta o mista

Il giudice, fatte precisare le conclusioni a norma dell’articolo 189, dispone lo scambio delle comparse conclusionali e delle memorie di replica a norma dell’articolo 190 e, quindi, deposita la sentenza in cancelleria entro trenta giorni dalla scadenza del termine per il deposito delle memorie di replica.

Se una delle parti lo richiede, il giudice, disposto lo scambio delle sole comparse conclusionali a norma dell’articolo 190, fissa l’udienza di discussione orale non oltre trenta giorni dalla scadenza del termine per il deposito delle comparse medesime; la sentenza è depositata entro i trenta giorni successivi all’udienza di discussione.

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

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Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
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Massime correlate

Cass. civ. n. 502/2017

Il modulo decisorio a trattazione mista, stabilito, per il procedimento di cognizione di primo grado, dall’art. 281 quinquies, comma 2, c.p.c., è stato esteso anche al giudizio di secondo grado, ancorché con una diversa articolazione endoprocedimentale, a seconda che il giudizio si svolga davanti al giudice monocratico (art. 352, comma 5, c.p.c.) o alla corte d’appello (art. 352, comma 2, c.p.c.), laddove la discussione orale – fissata per un’udienza stabilita con decreto presidenziale comunicato alle parti – segue alla concessione del termine sia per il deposito delle comparse conclusionali che per le repliche. In tale ultima ipotesi, nonostante la completezza delle difese scritte che caratterizzano l’assunzione del modello a trattazione mista davanti la corte suddetta, l’equipollenza tra i due moduli decisori e l’irrilevanza, ai fini dell’effettività del diritto di difesa, dell’omessa fissazione d’udienza, deve ritenersi che una volta stabilita con decreto l’udienza di discussione, l’omesso avviso ad una delle parti costituisce un “vulnus” insanabile all’esercizio del diritto di difesa – in quanto produttivo di un’oggettiva alterazione della parità delle armi – con conseguente nullità della sentenza.

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