Avvocato.it

Art. 2919 — Effetto traslativo della vendita forzata

Art. 2919 — Effetto traslativo della vendita forzata

La vendita forzata [ 503 c.p.c. ss. ] trasferisce all’acquirente i diritti che sulla cosa spettavano a colui che ha subìto l’espropriazione, salvi gli effetti del possesso di buona fede [ 1153 ].

Non sono però opponibili all’acquirente i diritti acquistati da terzi sulla cosa, se i diritti stessi non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante [ 2913 ss. ] e dei creditori intervenuti nell’esecuzione.

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

[adrotate group=”6″]

Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
[adrotate group=”8″]

Massime correlate

Cass. civ. n. 517/2011

La vendita forzata trasferisce all’acquirente, ai sensi dell’art. 2919 c.c., tutti e solo i diritti già spettanti sulla cosa al debitore che ha subito l’espropriazione, mentre la tutela dei diritti che i terzi vantino sul medesimo bene (nella specie, sulla quota di un immobile già oggetto di comunione legale tra il debitore esecutato ed il terzo estraneo alla procedura) si realizza nel caso, come nella specie, di terzo altresì nel possesso del bene ancora non consegnato anche mediante l’opposizione all’esecuzione forzata, ex art. 615 c.p.c., per far accertare in tale giudizio che il bene stesso non apparteneva (o non del tutto) al soggetto che ha subito l’espropriazione ma, in forza di titolo opponibile al creditore pignorante e agli intervenuti, apparteneva per intero o “pro quota” all’opponente, conseguendone, in caso di esito positivo, il difetto, in capo all’aggiudicatario del bene, del potere di procedere all’esecuzione.

[adrotate group=”8″]

Cass. civ. n. 20037/2010

L’acquisto di un bene da parte dell’aggiudicatario in sede di esecuzione forzata, pur essendo indipendente dalla volontà del precedente proprietario, in quanto da ricollegarsi ad un provvedimento del giudice dell’esecuzione, ha natura di acquisto a titolo derivativo e non originario, in quanto si traduce nella trasmissione dello stesso diritto del debitore esecutato.

[adrotate group=”8″]

Cass. civ. n. 5550/1999

Le regole sui modi di acquisto della proprietà, sulla portata del principio consensualistico in materia di effetti reali del contratto e sulla conseguente considerazione della natura e della funzione della vendita ad efficacia reale immediata, risultano in via di principio applicabili alla vendita forzata, anche in sede fallimentare. Ne consegue che, nel caso di limitazioni al contenuto del diritto acquistato dall’aggiudicatario definitivo — da identificarsi con la facoltà, di cui gode il proprietario ex art. 832 c.c.. di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo — quali la clausola, contenuta nella ordinanza di vendita, relativa all’acquisto dell’immobile «nello stato di fatto e di diritto» in cui si trova, è opponibile all’aggiudicatario il godimento spettante al terzo, in dipendenza di contratto di affitto dell’azienda in corso con la curatela al momento dell’aggiudicazione dell’immobile aziendale. Ciò, peraltro, non esclude che, in applicazione della disciplina della fruttificazione, competa al proprietario subentrante un corrispettivo per il godimento del bene protratto dopo il trasferimento della proprietà del bene a causa del protrarsi della durata dell’affitto.

[adrotate group=”8″]

Cass. civ. n. 3348/1990

Con riguardo agli effetti della vendita forzata di un bene immobile l’inopponibilità all’acquirente, a norma dell’art. 2919 c.c., dei diritti che non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e di quelli intervenuti nell’esecuzione e così delle alienazioni di quel bene, che, pur se anteriormente stipulate, siano state trascritte successivamente al pignoramento, trova applicazione anche per il creditore che sia divenuto pignorante a seguito della conversione del sequestro conservativo inizialmente concesso ed eseguito, sempre che ne ricorra l’anteriorità della relativa trascrizione, in quanto l’art. 2906 c.c. estende al sequestrante la tutela accordata al creditore pignorante, né assume rilievo la circostanza che la vendita sia stata eseguita su istanza di un altro creditore il cui pignoramento, successivo alla trascrizione della vendita, sia stato riunito all’unico processo esecutivo a norma dell’art. 493 c.p.c.

[adrotate group=”8″]

[adrotate group=”7″]

Se la soluzione non è qui, contattaci

Non esitare, siamo a tua disposizione

Email

Esponi il tuo caso allegando, se del caso, anche dei documenti

Telefono

Una rapida connessione con gli avvocati del nostro team

Chat

On line ora! Al passo con i tempi per soddisfare le tue esigenze