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Art. 735 — Preterizione di eredi e lesione di legittima

Art. 735 — Preterizione di eredi e lesione di legittima

La divisione nella quale il testatore non abbia compreso qualcuno dei legittimari [ 536 c.c. ] o degli eredi istituiti è nulla [ 553 c.c. ].

Il coerede che è stato leso nella quota di riserva può esercitare l’azione di riduzione contro gli altri coeredi [ 554 554 c.c. ].

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

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Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
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Massime correlate

Cass. civ. n. 16698/2015

Il principio di intangibilità della legittima comporta che i diritti del legittimario debbano essere soddisfatti con beni o denaro provenienti dall’asse ereditario, con la conseguenza che l’eventuale divisione operata dal testatore contenente la disposizione per la quale le ragioni ereditarie di un riservatario debbano essere soddisfatte dagli eredi tra cui è divisa l’eredità mediante corresponsione di somma di denaro non compresa nel “relictum” è affetta da nullità ex art. 735, comma 1, c.c.

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Cass. civ. n. 3694/2003

Il principio di intangibilità della legittima comporta che i diritti del legittimario debbano essere soddisfatti con beni o denaro provenienti dall’asse ereditario, con la conseguenza che la eventuale divisione operata dal testatore contenente la disposizione per la quale le ragioni ereditarie di un riservatario debbano essere soddisfatte dagli eredi tra cui è divisa l’eredità mediante corresponsione di somme di denaro non compresa nel relictum è affetta da nullità ex art. 735, primo comma c.c.

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Cass. civ. n. 2560/1974

L’ipotesi di omessa chiamata testamentaria del legittimario all’eredità, in relazione alla quale si profila l’azione generale di cui all’art. 554 c.c., e l’altra ipotesi nella quale il testatore abbia operato una divisione attribuendo al legittimario una quota inferiore a quella spettantegli, in ordine alla quale è data l’azione speciale di riduzione ai sensi del secondo comma dell’art. 735 c.c., sono diverse da quella in cui il legittimario non è né ignorato né leso, ma risulti chiamato sulla base di un’attribuzione di cosa altrui con i relativi oneri posti a carico dell’erede beneficiario; in tale ultima ipotesi, l’azione che l’erede — non importa se legittimario o meno in quanto non denuncia una lesione di legittima, bensì di quota ereditaria — può e deve esperire, anche congiuntamente all’azione di divisione, è l’azione di nullità della divisione testamentaria ai sensi del primo comma dell’art. 735 c.c.

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