Art. 53 – Codice penale – Uso legittimo delle armi
Ferme le disposizioni contenute nei due articoli precedenti , non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio , fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all'Autorità e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona.
La stessa disposizione si applica a qualsiasi persona che, legalmente richiesta dal pubblico ufficiale, gli presti assistenza.
La legge determina gli altri casi, nei quali è autorizzato l'uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica [55].
Le parole ricomprese fra parentesi quadre sono state abrogate.
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Massime correlate
Cass. civ. n. 21859/2025
In tema di stupefacenti, deve essere pronunciata sentenza assolutoria con la formula "perché il fatto non sussiste" nel caso in cui, procedendosi per il delitto di illecita detenzione, manchi la prova della destinazione a terzi anche di parte della sostanza di cui il soggetto agente abbia il possesso, riferendosi la formula "perché il fatto non è previsto dalla legge come reato" al diverso caso in cui difetti una qualsiasi norma incriminatrice cui ricondurre il fatto contestato.
Cass. civ. n. 18241/2025
Ai fini della configurabilità del delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, previsto dall'art. 353-bis cod. pen., l'"avviso di ricerca immobiliare" costituisce atto equipollente al bando di gara, in quanto dà avvio a una procedura caratterizzata, in caso di pluralità di offerenti, da un segmento valutativo concorrenziale improntato a criteri di imparzialità e parità di trattamento propri della disciplina pubblicistica. (Fattispecie in cui gli imputati, nelle rispettive qualità di presidente, socio e consulente dell'organismo di diritto pubblico "Fondazione Lombardia Film Commission", avevano indotto l'adozione di un avviso di ricerca per l'acquisto della nuova sede legale e operativa dell'ente appositamente calibrato sulle caratteristiche dell'immobile nella disponibilità di uno di essi).
Cass. civ. n. 34126/2024
In tema di turbata libertà degli incanti, non costituiscono mezzi fraudolenti le condotte, anteriori all'allestimento della gara tese, a eludere le cause ostative alla partecipazione alla procedura di evidenza pubblica, non essendo idonee, "ex se", ad esporre a pericolo il bene dell'effettività della libera concorrenza, se non in termini meramente potenziali. (In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto corretta la decisione di appello, che aveva escluso la configurabilità del delitto in relazione a una condotta consistita nella mera "postergazione" della pubblicazione del bando fino allo scadere del termine della sospensiva regionale, provvedimento che, altrimenti, avrebbe impedito all'impresa aggiudicataria di partecipare alla gara stessa, sul rilievo che il semplice slittamento del termine del bando non fosse di per sé un elemento decisivo per dimostrare il concreto condizionamento dell'azione amministrativa).
Cass. civ. n. 3727/2024
In tema di cause di giustificazione, la scriminante dell'uso legittimo delle armi in forma putativa non può basarsi su un mero criterio soggettivo, ma richiede la sussistenza di dati fattuali concreti che, sebbene malamente rappresentati o compresi, siano suscettibili di determinare nell'agente la giustificata persuasione di trovarsi nell'assoluta necessità di utilizzare l'arma o altro mezzo di coazione. (In applicazione del principio, la Corte ha escluso la configurabilità della scriminante in forma putativa in relazione alle lesioni cagionate, con colpi di manganello e calci, da alcuni agenti di polizia a un giornalista in occasione di scontri originati da una manifestazione di piazza, in assenza di elementi che potessero indurre a ritenere pericolosa la vittima, inerte e poi caduta al suolo, posizionatasi vicino a un gruppo di manifestanti per osservare la scena dell'arresto di uno di essi).
Cass. civ. n. 39779/2023
Il delitto di falso nummario, che è reato di pericolo, non implica, per la sua consumazione, anche nel caso di concerto con il falsificatore, l'attuazione del fine di mettere in circolazione la moneta contraffatta, ma è sufficiente che sia raggiunta l'intesa tra il detentore o lo spenditore e il falsificatore o l'intermediario.
Cass. civ. n. 32319/2023
Non è configurabile il delitto di turbata libertà degli incanti nel caso di procedure di concorso finalizzate al reclutamento di docenti universitari, posto che la norma incriminatrice, nel riferirsi testualmente a nozioni tecniche dal significato infungibile, indicato nel codice degli appalti e nella normativa di settore di cui al r.d. n. 2440 del 1923 e al r.d. n. 827 del 1924, circoscrive la tutela alle sole procedure finalizzate alla cessione di beni o all'affidamento all'esterno dell'esecuzione di un'opera o della gestione di un servizio e non ai concorsi per il reclutamento del personale docente delle università, caratterizzati dalla valutazione di offerte che si risolvono nell'attività pregressa del candidato.
Cass. civ. n. 27573/2023
Integra il delitto di cui all'art. 459, comma primo, cod. pen. in relazione all'art. 453, comma primo, n. 3, cod. pen., e non il meno grave reato di cui all'art. 464 cod. pen., la condotta di detenzione dei valori di bollo contraffatti, poiché, in ragione del rinvio dell'art. 459 cod. pen. alla disposizione di cui al precedente art. 453 - che non può intendersi come mero richiamo "quoad poenam" -, ai fini della individuazione della tipicità della fattispecie incriminatrice, è necessario - una volta provato il concerto, anche solo mediato, del soggetto agente con gli autori della contraffazione o alterazione - far riferimento al contenuto della disposizione richiamata.
Cass. civ. n. 24772/2022
In tema di turbata libertà degli incanti, non integrano i mezzi fraudolenti previsti dalla norma incriminatrice, le condotte anteriori all'allestimento della gara tese ad eludere cause ostative alla partecipazione alla procedura di evidenza pubblica, le quali non sono "ex se" idonee ad esporre a pericolo il bene dell'effettività della libera concorrenza, se non in termini meramente potenziali.
Cass. civ. n. 17876/2022
Ai fini della integrazione del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, la condotta pertubatrice deve essere finalizzata ad inquinare il contenuto del bando di gara o di altro atto che, dettando i requisiti e le modalità di partecipazione alla competizione, assolva ad analoga funzione, sicché non configura il reato la condotta perturbatrice che, senza condizionare la procedura selettiva del contraente, sia espressione di diffusa "mala gestio" dell'amministrazione.
Cass. civ. n. 45709/2022
Il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente di cui all'art. 353-bis cod. pen. è configurabile quando, ai fini della scelta del contraente, sia prevista una "gara", seppure informale, cioè un segmento valutativo concorrenziale, mentre non è configurabile nelle ipotesi in cui il procedimento di scelta sia svincolato da ogni schema concorsuale, ovvero quando la decisione di procedere all'affidamento diretto sia essa stessa il risultato di condotte perturbatrici volte a evitare la gara.
Cass. civ. n. 26556/2021
Ai fini della configurabilità del delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, che ha natura di reato di pericolo, le condotte dirette ad interferire illecitamente sulla determinazione del contenuto del bando di gara, o dell'atto ad esso equipollente, assumono rilevanza solo se l'organo o l'ente pubblico abbia iniziato il procedimento amministrativo che dimostri la volontà di contrarre, senza che, per individuare tale inizio, sia necessario il ricorso a modelli tipizzati o riconducibili a normative specifiche.
Cass. civ. n. 19298/2021
Il reato di turbata libertà degli incanti, se realizzato mediante la condotta di collusione, si consuma nel momento in cui è stata presentata l'ultima delle offerte illecitamente concordate, posto che il turbamento si verifica per il solo fatto della presentazione delle offerte, mentre nessun rilievo assume il successivo atto di aggiudicazione, che integra un mero "post factum" irrilevante ai fini della configurabilità del reato.
Cass. civ. n. 44701/2021
In tema di turbata libertà degli incanti, rientra nella nozione di "mezzo fraudolento" la produzione da parte di un concorrente di falsi preventivi, al fine di dimostrare la congruità dell'offerta ed evitare l'esclusione dalla gara, trattandosi di condotta diretta a fornire alla pubblica amministrazione elementi di valutazione idonei ad incidere sul corretto svolgimento della gara.
Cass. civ. n. 44700/2021
In tema di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, costituiscono "atti equipollenti" al bando di gara l'avviso con il quale, nella procedura contrattuale di "pre-commercial procurement", si dà inizio alla fase di ricerca e scelta del contraente, nonchè l'allegato tecnico descrittivo del contenuto del futuro contratto. (Fattispecie in cui l'allegato tecnico era stato predisposto dalla società risultata aggiudicataria del contratto e modellato sulle competenze e sulle scelte gestionali di questa).
Cass. civ. n. 5536/2021
Il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, previsto dall'art. 353-bis cod. pen., in caso di affidamento diretto, è configurabile quando la trattativa privata, al di là del "nomen juris", prevede, ai fini della scelta del contraente, una "gara", sia pure informale, cioè un segmento valutativo concorrenziale, mentre non è configurabile nelle ipotesi in cui il procedimento di scelta sia svincolato da ogni schema concorsuale ovvero quando la decisione di procedere all'affidamento diretto sia essa stessa il risultato di condotte perturbatrici volte ad evitare la gara.
Cass. civ. n. 6605/2020
In tema di turbata libertà degli incanti, l'evento del reato è integrato, oltre che dall'impedimento della gara o dall'allontanamento degli offerenti, anche dal mero turbamento, consistente in una alterazione del regolare svolgimento, a condizione che tale condotta sia idonea a ledere i beni giuridici protetti dalla norma, che si identificano con l'interesse pubblico alla libera concorrenza ed alla maggiorazione delle offerte. (Nella specie è stata esclusa la sussistenza del reato, anche nella forma tentata, essendovi stata unicamente una acquisizione di notizie riservate relative alla gara in vista della possibile, ma mai realizzata, presentazione di offerte da parte di imprese potenzialmente interessate).
Cass. civ. n. 11366/2020
In tema di turbata libertà degli incanti, è configurabile il reato di cui all'art. 353 cod. pen. anche nel caso in cui la procedura di gara riguardi l'appalto, da parte di una società formalmente privata che gestisce un servizio pubblico di trasporto in concessione, avente ad oggetto attività di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture o di gestione del servizio. (Fattispecie in cui è stato ritenuto servizio pubblico, e non semplice attività privata, lo sgombero delle piste dalla neve affidato in appalto dal gestore aeroportuale, in quanto strumentalmente necessario alle operazioni di volo ed ai servizi ad esse collegati).
Cass. civ. n. 35962/2020
Ai fini della configurabilità della scriminante di cui all'art. 53 cod. pen. occorre che l'uso dell'arma costituisca l'"extrema ratio" e che tra i vari mezzi di coazione venga scelto quello meno lesivo ed altresì graduato secondo le esigenze specifiche del caso, nel rispetto del principio di proporzionalità. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso la scriminante nel caso di un carabiniere che aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco per forare gli pneumatici di un veicolo allontanatosi precipitosamente all'atto della identificazione degli occupanti, cagionando il decesso di uno degli stessi, attinto da un colpo di rimbalzo).
Cass. civ. n. 45434/2019
È configurabile il delitto di turbata libertà degli incanti anche qualora l'unico partecipante alla gara sia un agente infiltrato, il cui coinvolgimento non dà luogo ad un reato impossibile ove l'azione criminosa non derivi esclusivamente dai suoi spunti o dalle sue sollecitazioni istigatrici, ma costituisca l'effetto di autonome condotte dell'agente, l'idoneità delle quali deve essere valutata oggettivamente, con giudizio "ex ante", nel suo valore assoluto e non in relazione alla simultanea azione dell'infiltrato. (Fattispecie in cui l'agente infiltrato, mostratosi interessato a partecipare a un'asta fallimentare, veniva minacciato, da parte dei soggetti che intendevano far andare l'asta deserta, affinché non presentasse alcuna offerta).
Cass. civ. n. 10272/2019
Il reato di turbata libertà degli incanti è reato di pericolo che si configura non solo nel caso di danno effettivo, ma anche nel caso di danno mediato e potenziale, non occorrendo il conseguimento del risultato perseguito dagli autori dell'illecito, ma la semplice idoneità degli atti ad influenzare l'andamento della gara. (Fattispecie in cui la Corte ha confermato l'ordinanza cautelare emessa in relazione ai reati di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta, nella quale si dava atto dell'esistenza di un cartello di imprese operanti nel medesimo ambito territoriale, senza che il reato di cui all'art.353 cod.pen. potesse essere escluso a fronte del mero fatto che non tutte le gare avevano avuto esito favorevole, che in alcuni casi una ditta del cartello si era aggiudicata la gara, ma con ribassi consistenti, ovvero che la gara era aperta alla partecipazione di numerose imprese e con la conseguente impossibilità di condizionarle tutte).
Cass. civ. n. 15849/2019
Non integra il reato di cui all'art. 353-bis cod. pen. la designazione del gestore del servizio di smaltimento rifiuti disposta dal sindaco con ordinanza contingibile ed urgente, a condizione che ricorrano situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica ed il provvedimento sia sorretto da congrua motivazione con riferimento a tali presupposti e alle ragioni della mancata attivazione delle procedure di evidenza pubblica, eventualmente nella forma non negoziata prevista in caso di urgenza dall'art. 63, comma 2, lett. c) del Codice dei contratti pubblici. (Fattispecie relativa a sostituzione del concessionario del servizio, attinto da informativa prefettizia antimafia, con una ditta privata, individuata senza previo interpello di altri operatori economici e sulla base di un'offerta migliorativa suggerita dagli stessi amministratori comunali, in regime di affidamento diretto illegittimamente prorogato).
Cass. civ. n. 14418/2019
In tema di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente ex art. 353-bis cod. pen., il "mezzo fraudolento" consiste in qualsiasi artificio, inganno o menzogna concretamente idoneo a mettere in pericolo la correttezza della procedura di predisposizione del bando di gara, sicchè se ne deve escludere la sussistenza ogni qualvolta sia stata garantita agli interessati un'adeguata informazione e pubblicità del contenuto degli atti e comportamenti posti in essere dall'organo amministrativo che procede. (Fattispecie in cui la Corte ha annullato con rinvio la misura cautelare emessa sul presupposto dell'illegittimo affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto di rifiuti urbani, in quanto l'adeguata informazione e pubblicità del contenuto degli atti, assunti collegialmente e muniti dei prescritti pareri di regolarità tecnica e contabile, erano elementi idonei ad escludere la sussistenza del requisito della fraudolenta alterazione del procedimento di scelta del contraente).
Cass. civ. n. 3848/2019
L'ipotesi criminosa prevista dagli artt. 453, comma primo, n. 3 e 459 cod. pen. punisce, oltre alla messa in circolazione dei valori di bollo, contraffatti od alterati, anche la loro detenzione, che logicamente precede la messa in circolazione e che assume valore di autonoma consumazione del reato qualora non sia contestuale a quest'ultima, nel senso di una precedente detenzione per un tempo apprezzabile.
Cass. civ. n. 40890/2018
La nozione di "preposto", di cui al secondo comma dell'art. 353 cod. pen., non va determinata con riferimento al solo momento terminale dell'incanto o della licitazione privata, ma comprende tutti coloro che svolgono funzioni nell'intero percorso procedimentale. (In motivazione, la Corte ha precisato che l'indebita influenza sull'andamento della gara può essere esercitata dal preposto non solo in relazione ad un atto tipico, ma anche mediante una qualche forma di ingerenza, sia pure di mero fatto, sulla procedura).
Cass. civ. n. 29267/2018
Il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, previsto dall'art. 353-bis cod. pen., è un reato di pericolo, posto a tutela dell'interesse della Pubblica Amministrazione di poter contrarre con il miglior offerente, per il cui perfezionamento è necessario che sia posta concretamente in pericolo la correttezza della procedura di predisposizione del bando di gara, ma non anche che il contenuto di detto provvedimento venga effettivamente modificato in modo tale da condizionare la scelta del contraente.
Cass. civ. n. 11979/2017
Integra il reato di estorsione la condotta dell'aggiudicatario provvisorio, unico concorrente nella procedura di esecuzione immobiliare - cui ha partecipato "per persona da nominare"- consistita nel farsi consegnare dal debitore esecutato una somma di denaro in cambio della rinuncia al versamento del prezzo della aggiudicazione finale, in quanto il debitore, subendo gli effetti della minaccia della prosecuzione della procedura esecutiva con perdita definitiva del bene, è coartato al versamento di una somma non dovuta. (In motivazione la S.C. ha precisato che una tale rinuncia non può costituire oggetto di lecita contrattazione tra le parti, riconducibile all'esercizio di autonomia negoziale, essendo un accordo "contra ius" per illiceità della causa, stante lo sviamento della finalità tipica del procedimento di vendita e la contrarietà a norme imperative, quali gli artt. 41, comma secondo, Cost, che prevede l'utilità sociale quale limite all'autonomia negoziale e 111 Cost., che sancisce l'interesse dello Stato alla celere definizione dei procedimenti giudiziari).
Cass. civ. n. 28388/2017
Il reato di cui all'art. 353 c.p. (turbata libertà degli incanti) può essere costituito anche da condotte poste in essere successivamente alla chiusura dell'asta indetta nell'ambito di una procedura di esecuzione immobiliare, quando ancora non sia intervenuto il definitivo trasferimento della proprietà dell'immobile all'aggiudicatario, con il quale soltanto può ritenersi conclusa la procedura di “gara” alla quale espressamente si riferisce la norma incriminatrice.
Cass. civ. n. 28266/2017
Nel delitto di turbata libertà degli incanti unico soggetto passivo titolare dell'interesse protetto è la P.A., atteso che il bene giuridico tutelato va individuato nel solo interesse di quest'ultima al regolare svolgimento delle procedure di gara secondo regole concorrenziali, con la conseguenza che il privato che assume di essere danneggiato dal reato non è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione.
Cass. civ. n. 49266/2017
Il reato di turbata libertà degli incanti è configurabile anche nel caso in cui la procedura di gara per la realizzazione di un'opera pubblica è gestita direttamente dal privato, titolare del permesso di costruire e quindi di diritti edificatori, il quale, ai sensi dell'art. 32, comma 1, lett. g), d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163, esercita la funzione di stazione appaltante - in quanto "altro soggetto aggiudicatore" - ed è tenuto ad appaltare le opere a terzi con procedura negoziata, senza previa pubblicazione del bando di gara, ed a rispettare i criteri di scelta del contraente previsti dal successivo art. 57, comma 6. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto immune da vizi la condanna dei ricorrenti, amministratori della società investita da apposita convenzione urbanistica della funzione di stazione appaltante per la costruzione di un edificio scolastico, i quali avevano alterato due successive gare di appalto, partecipandovi in proprio, schermati da società agli stessi riconducibili, ed invitando a partecipare società disponibili, destinate all'esclusione in quanto prive dei requisiti tecnici o di reale interesse alla realizzazione dell'opera ovvero in stato di decozione).
Cass. civ. n. 13431/2017
Il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, previsto dall'art. 353 bis cod. pen., è configurabile in relazione ad ogni atto che abbia l'effetto di avviare la procedura di scelta del contraente, rientrando nella nozione di "atto equipollente" del bando di gara anche la deliberazione a contrarre, qualora la stessa, per effetto della illecita turbativa, non preveda l'espletamento di alcuna gara, ma l'affidamento diretto ad un determinato soggetto.
Cass. civ. n. 9706/2017
Anche dopo la legge 20 febbraio 1958, n. 75 è rimasto in vigore l'art. 538 cod. pen., per cui la misura di sicurezza ivi prevista resta applicabile ai reati di cui agli artt. 3 e 4 della legge citata. (In motivazione, la Corte ha aggiunto che, in ragione di quanto previsto dall'art. 31, comma secondo, della legge 10 ottobre 1986, n. 663, la misura di sicurezza detentiva può tuttavia essere applicata in relazione al reato di sfruttamento della prostituzione solo previo accertamento in concreto della pericolosità sociale dell'autore del fatto).
Cass. civ. n. 24477/2016
Nel delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, previsto dall'art. 353 bis cod. pen., la condotta di collusione consiste nell'accordo clandestino diretto ad influire sul normale svolgimento delle offerte, concretamente idoneo a conseguire l'evento del reato, che si configura non soltanto in un danno immediato ed effettivo, ma anche in un danno mediato e potenziale, attesa la natura di reato di pericolo della fattispecie.
Cass. civ. n. 6719/2015
La scriminante dell'uso legittimo delle armi è configurabile anche quando l'attività dell'agente è posta in essere nel corso della fuga dei malviventi, purché detta fuga non sia finalizzata esclusivamente alla conservazione dello stato di libertà ma, per le sue modalità, determini l'insorgere di pericoli per l'incolumità di terzi (Nella fattispecie è stata riconosciuta la scriminate, giacché i malviventi, nel corso della fuga, avevano continuato ad esplodere colpi d'arma da fuoco nonché preso in ostaggio tre persone).
Cass. civ. n. 12192/2015
In tema di falso nummario, il numero, ancorché rilevante, di banconote, non è sufficiente ad integrare da solo la prova del previo concerto, anche mediato, dell'agente con colui che ha eseguito la falsificazione, costitutivo della fattispecie incriminatrice di cui all'art. 453 cod. pen., ma è necessaria la presenza di più indizi sintomatici del concerto e, quindi, ad esempio, oltre al numero delle banconote, la frequenza e ripetitività delle forniture.
Cass. civ. n. 15962/2015
Non integra il reato di falso nummario previsto dagli artt. 453-458 cod. pen. la detenzione a fine di circolazione di monete o titoli di pubblico credito mai coniati da uno Stato come mezzo di pagamento, non assumendo rilievo che il titolo di credito possa ingenerare il convincimento della effettiva sua adozione da parte dell'Istituto apparentemente emittente.
Cass. civ. n. 42770/2014
Nel reato di turbata libertà degli incanti, il "mezzo fraudolento" consiste in qualsiasi attività ingannevole che, diversa dalle condotte tipiche descritte dalla norma incriminatrice, sia idonea ad alterare il regolare funzionamento della gara, anche attraverso anomalie procedimentali, quali il ricorso a prestanomi o l'indicazione di informazioni scorrette ai partecipanti, e a pregiudicare l'effettività della libera concorrenza, la quale presuppone la possibilità per tutti gli interessati di determinarsi sulla base di un corretto quadro informativo.
Cass. civ. n. 28157/2014
Ai fini della configurabilità del reato di turbata libertà degli incanti, è rilevante anche l'accordo collusivo tra il soggetto preposto alla gara ed uno dei partecipanti alla stessa, posto che la circostanza aggravante di cui all'art. 353, comma secondo, c.p., riferita al soggetto preposto alla gara per il solo fatto della funzione ricoperta, ha riguardo a tutte le condotte previste dal primo comma del medesimo articolo.